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Nuova missione “Pokermagia Elite”

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Sul nuovo Assopoker le grandi sorprese continuano senza sosta. Mentre leggi le migliori news sul poker in Italia, siamo sicuri che avrai già collezionato parte dei nuovi trofei e missioni.

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Anche oggi vogliamo darti un assaggio di come può diventare più profittevole il tuo poker online insieme a noi. Partecipa subito alla nuova missione “Pokermagia Elite”: mettiamo in palio 1 ora di lezione gratuita con i migliori coach italiani per il cash game e gli MTT completamente gratis.

Basta un attimo per vincere la tua lezione; devi soltanto condividere su Facebook il seguente articolo:

Dopo che avrai condiviso l’articolo, riceverai immediatamente lo speciale trofeo “Pokermagia Elite”. E se sarai stato un fulmine completando la missione fra i primi 15 utenti, sarai ricontattato a breve dai responsabili della più grande scuola di coaching in Italia per concordare l’orario e il giorno della tua lezione gratuita.

Hai già associato il tuo account Facebook nella pagina profilo? Fallo subito da QUI, gli altri stanno già partendo per la missione “Pokermagia Elite”!

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Simone Ruggeri: “con Pokermagia torno nel mondo del poker”

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E’ uno degli alfieri della prima generazione di grinder italiani, tanto da essere stato per quasi quattro anni (tra il 2009 e il 2012) membro del team di Pokerstars. Simone Ruggeri, oggi trentatreenne, abbandonata per scelta la carriera di giocatore full time, rientra in scena dalla porta principale, sposando il progetto di Pokermagia MTT.

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Ciao Simone era da un po’ che il tuo nome non assurgeva alle cronache pokeristiche…

Ciao a tutti gli amici di Asso! Che dire? In effetti negli ultimi due anni ho pensato ad altro. Certe condizioni, anche contrattuali nel rapporto con Pokerstars, erano cambiate. Fare SNE per esempio era diventato molto più difficile e avrebbe imposto ritmi e stress che non ero disposto ad accettare. E comunque da buon pokerista ho fatto un ragionamento sul lungo periodo: non mi vedevo tra 10-20 anni ancora a cliccare. Quindi, mi sono detto, meglio pensare ad altro finché sono in tempo.  Non è che abbia smesso del tutto di giocare e di sicuro non ho abbandonato il mondo del poker dato che il progetto al quale sto lavorando riguarda sempre il gioco.

Non fare il prezioso…

No anzi, ne parlo volentieri. Assieme a due soci stiamo lavorando a un software rivoluzionario. E’ un programma di supporto come Holdemmanager e Poker Tracker, ma drasticamente differente. E’ più intuitivo, utilizza meno informazioni numeriche ed è pensato anche per i giocatori occasionali che non hanno voglia di studiarsi il funzionamento di strumenti complicati come HM o PT.

Sembra una cosa grossa, ti facciamo un in bocca al lupo! Invece parlando di Pokermagia che cosa ci dici?

Mi ha contattato Suited Connector qualche tempo fa proponendomi il doppio ruolo di coach e reclutatore. Ho accettato perché da tempo avevo in testa di riportare nel poker delle menti brillanti che per vari motivi hanno smesso di grindare, o comunque di farlo fulltime, ma che conservano intatto il loro talento. Questa è l’occasione giusta.

Hai quindi in programma di coachare in persona?

Sì, senz’altro. E per farlo voglio utilizzare anche il mio software, sono convinto possa essere uno strumento prezioso dal momento che consente di verificare facilmente l’ubbidienza, chiamiamola così, del giocatore ai paletti imposti dal coach.

Che cosa rende vincente un giocatore mtt?

Senz’altro la capacità di adattarsi all’avversario e allo stage del torneo. Chi non sa cambiare marcia magari potrà essere vincente in maniera marginale, sfruttando per esempio gli errori degli omini, ma per imporsi bisogna saper cambiare passo nel modo giusto al momento giusto.

Massimo Valz Gris

Per informazioni e adesioni a Pokermagia, contatto Skype magia.free.grinding, massimo@pokermagia.com; www.pokermagia.com

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Nasce la scuola Heads Up di Pokermagia

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Già punto di riferimento storico per il 6max e, più di recente anche per gli MTT, Pokermagia avvia oggi il suo ambizioso progetto di staking per il cash game Heads Up. Titolare del progetto è Gianluca “Bradipolpo91″ Manitto, regular dei mid-stakes 6max su Pokerstars nonché talento emergente proprio degli HU. Al programma si può accedere grindando su tutti i circuiti del .it, compresa proprio Pokerstars, la room degli heads up per eccellenza.

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Pokermagia: “Ciao Gianluca, sei già un grinder molto rispettato nell’ambiente e adesso ti lanci, anche nel coaching, in un progetto ambizioso. Raccontaci come è nata l’idea”.

Gianluca: “Mi è sempre piaciuto coachare, lo faccio da diverso tempo sia per l’HU sia per il 6MAX dedicandovi parecchie ore con ottimi risultati. Quando mi è stata proposta questa collaborazione da Garrincha di Pokermagia ho accettato con grande piacere dato che la loro struttura può attirare e gestire molti più giocatori di quanto non possa fare io da solo. Le candidature per la scuola HU sono aperte a tutti, anche a chi non dovesse avere grande esperienza. Le lezioni saranno sia singole sia di gruppo per poter seguire ogni coachato al meglio delle nostre possibilità e con la massima frequenza. Inoltre come nella tradizione di Magia ci sarà un gruppo su Skype nel quale tutti gli studenti dovranno postare quotidianamente spot interessanti da discutere assieme.”

PM: “Dicci qualcosa di te della tua carriera”.

GM: “Ho 24 anni e vengo da Torino, dove continuo a studiare Scienze della Comunicazione anche se il poker ha un po’ preso il sopravvento… Gioco seriamente da poco più di due anni. Avevo iniziato grindando il NL25 6max e in circa sei mesi ero salito al 100. Da circa un anno ho deciso di approfondire anche il gioco HU partendo dal NL50. Oggi gioco entrambe le specialità fino al 400 e qualche volta anche più su se posso fare selection. Per i miei progressi nel 6max devo ringraziare i coach di Pokermagia Finoacasa e Somfranz, mentre per quanto concerne l’HU invece non ho avuto insegnanti ma ho imparato confrontandomi costantemente con altri grinder di ottimo livello.”

PM: “Quali sono le differenze principali tra 6max e HU?”

GM: “La differenza più grande è il range di mani da gestire, in HU infatti ci si ritrova a giocare con un range decisamente più ampio, che contro fish arriva spesso al 100% da bottone. Per questo motivo ci si trova a dover giocare molti spot complicati con mani marginali. Comunque credo che al momento, per quanto più complesso, l’HU sia decisamente più profittevole rispetto al 6MAX dove i mid stakes sono quasi full reg e il grosso del guadagno arriva semmai dalla rakeback. La possibilità che ci dà l’HU di giocare ogni singola mano contro fish è un vantaggio che non va sottovalutato.”

PM: “Che consigli darai ai tuoi coachati che si cimentano per la prima volta nell’HU?”

GM: “Controllare le dimensione del piatto quando si è fuori posizione e aggredire molto da bottone sono le due prime regole da seguire. Poi cercare quanto più possibile di non spazientirsi: la varianza è alta e capita spesso, anche contro fish, di giocare lunghe sessioni in cui non si hitta mai o si è continuamente dominati. Perciò è più facile tiltare rispetto al 6MAX ed è fondamentale riuscire a evitarlo. Altra cosa importante è identificare più in fretta possibile che tipo di avversario abbiamo di fronte e adattare il nostro gioco. Bisogna capire subito se è un giocatore disposto a foldare o se invece ci troviamo davanti a una calling station per calibrare la frequenza di bluff. È anche importante capire se il nostro avversario ha un range di valuebet largo perché, se così non fosse, dovremo foldare con disciplina anche delle mani con cui, contro altri, faremmo call. Infine, è importante mixare, non dare troppi punti di riferimento: per quanto possibile lasciare sempre al nostro avversario la scelta più difficile per metterlo in condizione di commettere più errori.”

Le candidature per lo staking HU vanno inviate complete di informazioni personali e grafici di gioco a nicola@pokermagia.com

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Max Piazza: “felice di tornare ai tavoli. Il poker è una lotta continua con noi stessi”

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Massimiliano “Max” Piazza dalla sua residenza di Malta, ha deciso di tornare al grinding online dopo due mesi di pausa. Parlando con il coach di PokerMagia è possibile capire quanto sia affascinante ma anche dura e difficile la vita del grinder.

Max è un ragazzo composto, sensibile e che ha sempre portato grande rispetto per i suoi avversari ai tavoli. Quando lo vedi giocare live, traspare la sua passione per il poker e, per questo motivo, ha sorpreso il suo stop forzato ai box. Ma come lui stesso ha ammesso, è stato “un modo per ricaricare le batterie”.

Lo abbiamo contattato per comprendere le dinamiche ed i motivi del suo prolungato stop ed abbiamo capito che, questa volta, sarebbe nata un’intervista fuori dall’ordinario.

“Non voglio però essere frainteso e dare l’idea che grindare per me sia sbagliato. No, il messaggio che voglio far passare è che, a volte, è necessario fermarsi, per tornare più forti e motivati di prima”.

 

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Max Piazza a Malta, a pochi metri da Portomaso

Max, raccontaci senza veli cosa è successo in questi mesi e come stai preparando questa nuova sfida online.

Ciao a tutti gli amici di Assopoker. A dire il vero, può sembrare un paradosso, ma per tornare a giocare avevo bisogno di stare lontano dai tavoli live e online.

Eri molto stanco? Cosa non andava?

Parlo della mia esperienza personale: questa attività può a volte influire sulla qualità della tua vita. Rischi l’alienazione ed è difficilissimo identificare questo processo.

La tua giornata tipo?

Non solo la mia, ma quella di molti grinders: risveglio mai prima delle 13, in alcuni casi anche oltre, con conseguente alterazione del ritmo sonno, veglia. Dunque, una pessima qualità del riposo. Qualche ora libera al pomeriggio, prima di iniziare la sessione che ti condurrà fino a notte fonda. E cosi via… lo schema si ripete per gran parte della settimana. Per non parlare delle nuove esperienze che stiamo perdendo che potrebbero arricchire la nostra vita.

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Massimiliano in un momento di relax

L’indice sintomatico di questo processo?

In quei momenti in cui i risultati non sono dalla nostra parte, e ci accaniamo alla ricerca di una svolta.

E cosa succede?

Molto probabilmente, giochiamo un poker distante dal nostro A Game. Ma insistiamo…

A chi riesce a identificare e percepire questi sintomi, cosa consigli?

Voglio citare un aforisma di uno dei miei autori preferiti che racchiude perfettamente questo concetto: “A volte devi indietreggiare di uno o due passi, riconsiderare, staccare per un mese. Non fare niente, non volere niente. La pace è fondamentale, il ritmo è fondamentale. Qualsiasi cosa tu voglia non l’avrai provandoci con troppa insistenza. Charles Bukowski.

Ci sono stati anche dei fattori esterni che hanno condizionato il tuo gioco?

In questi mesi ci sono stati dei grossi cambiamenti nella mia vita che hanno provocato continui rovesciamenti sulle mie previsioni future, obbligandomi a riadattare ogni volta la mia proiezione.

E’ naturale che in un momento del genere, la qualità del poker che riesco ad esprimere è al di sotto del mio potenziale reale e questo potrebbe minare la mia confidence, togliendomi ulteriore serenità.

Dunque ho deciso di prendermi del tempo per pensare a me stesso, alla mia vita, ai miei obiettivi extrapokeristici e dedicarmi a tutte quelle esperienze che il poker mi stava piano piano negando.

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Consigli da dare ai ragazzi che si stanno avvicinando a questa attività?

Consiglio a tutti una regolare attività fisica, anche una semplice corsetta mattutina. Un’ ora al giorno di camminata a passo svelto, favorisce un sufficiente rilascio di endorfine, una preziosa sostanza chimica naturalmente prodotta dal nostro organismo che migliora il nostro umore e ci rende più propositivi e carichi verso le sfide della giornata. Una sorta di doping naturale!

Vivi a Malta e grindi MTT sulle piattaforme dot com. Principali differenze dal poker online italiano?

Non mi sono ancora immerso totalmente nel grinding dot com, dunque la mia esperienza col field si riferisce esclusivamente al mesetto non intensivo che ho affrontato in passato. Chiaramente le differenze rispetto al dot it sono abissali: field più duri e enormemente più ampi, con conseguenti prizepool più appetitosi.

Secondo te, per un grinder, quali devono essere le priorità?

Il mio pensiero, per quanto possa sembrare vagamente filosofico e lontano dalla pratica, resta lo stesso che avevo già prima di confrontarmi con questa esperienza: la vera sfida è quella che affronti ogni giorno con te stesso.

In che senso?

Mi spiego meglio: per me è prioritario cercare di migliorare, a prescindere dalla forza dei miei avversari.  Questa è da sempre la mia filosofia: nella vita e nel poker.

Preoccupazioni sull’aumento della rake su PokerStars.com?

Preferisco lasciare la parola al mio collega Mustapha Kanit che dall’alto della sua esperienza, ha espresso un pensiero che condivido totalmente.

Dopo lo stop ai box sei in forma per il Battle of Malta?

Si, mi sento molto bene e sono pronto a ritornare ai tavoli, felice di farlo in questo evento che si prospetta davvero interessante.

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Emiliano Conti: “GDPoker nuovo sponsor… Il mio erede? Rino Fusco”

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E’ uno dei grinder MTT più vincenti del .it e di sicuro uno dei più rispettati, anche in virtù di un’intera generazione di professionisti che ha contribuito a creare con i suoi insegnamenti.

Se la scena MTT italiana avesse un logo come quello della NBA, insomma, la silouhette potrebbe benissimo essere quella di Emiliano Conti, ventottenne fiorentino, noto online con i nickname Ifac2gud2win su Pokerstars e Laurarossi90 su GDPoker.

Proprio sulla room arancione Emiliano ha recentemente aggiunto un’altra piuma al proprio cappello, aggiudicandosi la sponsorizzazione per gli eventi italiani della prossima Wpt National Series. L’ennesimo successo è stato occasione per una chiacchierata.

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Emiliano Conti

Ciao Emiliano racconta a tutti come è andata la vicenda della patch di GDPoker e che cosa questa comporti.

Ciao a tutti gli assopokeristi! Gd ha deciso di premiare con una sponsorizzazione live chi avesse ottenuto il miglior piazzamento complessivo in tre tornei da 37euro. Che posso dire? Altri cu… e ho vinto io. Non ho mai amato il poker live, ma questa è senz’altro una bella occasione per cercare finalmente qualche risultato anche lì. Mi ha fatto molto piacere.

Venendo all’online, invece, che ci dici di questo 2014 che si avvia alla chiusura?

E’ un anno molto positivo, non posso lamentarmi, con la chicca della doppietta ai domenicali dello scorso settembre quando in un giorno vinsi l’Explosive su iPoker e il Master su Gd. Anche lì grandissimo Fattore C…

Insomma passano gli anni ma tu vinci sempre, nonostante il field migliori…

Il field migliora senza dubbio e il guadagno atteso non è più quello di qualche anno fa. Oggi è davvero fondamentale studiare e migliorarsi sempre. Mettersi spesso in discussione. Ho letto di recente la frase di un pro americano che recitava “Se guardando una hand history di sei mesi fa, non pensi di essere stato un giocatore tremendo, allora stai sbagliando qualcosa”. Dato che mi capita di continuo, non posso che sposare questo affermazione. Infine, oggi più che mai, è necessario selezionare bene i tornei ai quali si prende parte, scegliendo i formati e i field nei quali ci si trova meglio.

Sei una delle colonne portanti di Pokermagia MTT: bilancio?

Eccellente: abbiamo ormai tanti giocatori e un team in complesso decisamente vincente. Non sono tutti dei fenomeni e alcune scelte le abbiamo sbagliate, ma in generale posso dire che la stragrande maggioranza dei nostri grinder raggiunge il proprio potenziale. Anche nel poker ci sono le star e gli operai, l’importante è che ognuno raggiunga il massimo livello che il suo talento gli concede.

In che cosa consiste il tuo ruolo all’interno della scuola?

Intanto sono uno dei reclutatori, nel senso che seleziono o raccomando alcuni grinder dei quali conosco le skill e l’affidabilità. Poi seguo personalmente un paio di ragazzi e di tanto in tanto faccio delle lezioni premio ai più meritevoli, come per esempio con M4dness92 che ha appena vinto 10mila euro all’Explosive da 50mila garantiti su iPoker e con il quale avevo fatto qualche lezione non tanto tempo fa.

Tra il grinding, lo studio, l’impegno con Pokermagia e il coaching personale, sembri uno stakanovista. Come sono le tue giornate?

Ho parecchio da fare, ma dato che so che cosa vuole dire “lavorare”, avendolo fatto, non posso certo lamentarmi delle mie fatiche attuali. Prima di tutto, faccio una cosa che adoro fare e in secondo luogo ho il grande privilegio di poter dire “oggi no, non ho voglia”. In generale faccio due ore di coaching al giorno, a cavallo di pranzo, poi rivedo le mani che ho giocato il giorno prima e nel pomeriggio vado in palestra dove passo un paio d’ore con degli amici allenandomi a corpo libero; poi relax e, dopo cena, tocca al grinding, in media dalle le 22 e le 3 di mattina. Questo quattro, cinque volte alla settimana: non gioco mai il sabato e il giovedì e ogni tanto salto anche il lunedì.

Per quanto ancora giovanissimo tu sei ormai della vecchia guardia: secondo te chi potrebbe essere il regular emergente del .it?

Non posso definirlo emergente perché è già emerso da un pezzo però voglio indicare il mio amico e collega di Pokermagia, Rino Ballas88 Fusco. Se giocasse di più e si convincesse davvero di quanto è forte, diventerebbe uno dei migliori in assoluto.

Massimo Valz Gris

Per informazioni e adesioni a Pokermagia, contatto Skype magia.free.grinding, massimo@pokermagia.com;www.pokermagia.com

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Simone “spera91″ Speranza è un nuovo coach di Pokermagia per gli MTT

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Simone “spera91″ Speranza è uno dei giocatori emergenti della scena MTT italiana, e da qualche settimana è diventato coach di Pokermagia, la scuola che lo ha fatto diventate a tutti gli effetti un top reg del .it: il ventiquattrenne milanese ha una storia interessante alla spalle, e così ce la siamo fatta raccontare.
  • Ciao Simone, complimenti per i grandi risultati che stai avendo e per la recente promozione a coach

E’ senz’altro una bella soddisfazione: essere diventato coach di Pokermagia è la degna chiusura del cerchio aperto sei mesi fa, quando decisi di affidare a loro la mia carriera. Spero di fare per le nuove leve quello che i coach di Pokermagia hanno fatto per me.

  • Riassumi brevemente quello che è stato il tuo percorso pokeristico per i nostri lettori

Gioco tra alti e bassi dal 2009, ed oltre che in MTT ho avuto esperienze importanti anche cash game. Mi considero un giocatore professionista dal 2013: arrivavo da un 2012 in cui gli infortuni hanno stroncato la mia carriera di calciatore, iniziata nelle giovanili del Brescia e terminata in Svizzera, nel Lugano.

Il mio nick principale è “spera91″ su Pokerstars.it, dove avevo fatto Supernova Elite nel 2013 giocando cash game, principalmente tra NL50 e NL100, ma spingendomi qualche volta anche fino al NL1000. L’esperienza con il cash però era stata in generale negativa, dal momento che il mass grinding non mi aveva permesso di studiare e di migliorare il mio gioco.

Nel 2014 sono quindi tornato alla mia passione principale, i tornei. Per non compiere il medesimo errore due volte, ho deciso di affidarmi a un coach e ho scelto i migliori su piazza, bussando alle porte di Pokermagia: era lo scorso ottobre.

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I risultati di Simone da quando ha iniziato il suo percorso con Pokermagia

  • Porte che ovviamente si sono aperte. Spiegaci che cosa la scuola ha fatto in concreto per te

Dal punto di vista tecnico, quello che so lo devo a due insegnanti straordinari come Rino Fusco ed Emiliano Conti che non solo hanno arricchito il mio bagaglio, ma soprattutto hanno saputo inserire ogni singola nozione all’interno di un contesto generale. Hanno, insomma, forgiato quello che oggi è il mio gioco.Ma l’aspetto tecnico, per quanto fondamentale, non è il solo.

Pokermagia mi ha dato grande serenità sin dal primissimo giorno. I coach, il responsabile del team MTT, lo staff, tutti lavorano per mettere il giocatore nelle condizioni di pensare solo ed esclusivamente al gioco. Mai un problema. Per uno che fa un lavoro di per sé così stressante, questo è un punto decisivo.

  • Quali sono stati i risultati migliori di questi sei mesi con Pokermagia?

Su Pokerstars ho fatto terzo ad un Sunday Special per oltre 16.000 € ed ho vinto due Night on Stars, poi ho vinto un Explosive HR su iPoker per 3.500 € e diversi tornei minori.

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  • Come intendi impostare il tuo lavoro da selezionatore e da coach?

Come detto, spero soprattutto di mettere i miei allievi nelle condizioni giuste dal punto di vista mentale. Sono davvero convinto che il mindset faccia la differenza tra un giocatore mediocre e uno al top. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico cercherò di insegnare agli altri quello che Rino ed Emiliano hanno insegnato a me, ovviamente mettendo tanto del mio soprattutto per quanto riguarda il gioco post-flop.

Massimo Valz-Gris

Per adesioni e informazioni su Pokermagia MTT e su tutti gli altri servizi di Pokermagia, Skype magia.free.grinding; www.pokermagia.com

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Rino Fusco: “Rimarrò a giocare tornei su .it, per un motivo…”

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Tra i giocatori professionisti che si possono trovare costantemente nei tornei di poker online più importanti, Rino Fusco non figura tra i veterani, avendo cominciato a giocare nel 2010 ed avendone fatto una professione nel 2012: nonostante questo il coach di Pokermagia ha saputo ottenere ottimi risultati, trovando la sua strada sia grazie a buoni maestri che seguendo la sua natura.

“La persona che stimo di più in questo ambiente è Emiliano Conti, ma lui ha un approccio al grinding diverso dal mio, arriva a giocare una trentina di tornei a sessione, quindi nell’orario di punta giocherà su una ventina di tavoli contemporaneamente – mi spiega – io invece gioco solo tornei con buy-in medio alto, quindi avrò un picco massimo di una dozzina di tavoli contemporaneamente, non gioco quelli dove magari avrei un ROI alto ma che economicamente non fanno una differenza enorme”.

Meno tavoli e quindi anche meno volume, una decisione maturata considerando due fattori: “Ho uno stile di gioco piuttosto aggressivo, voglio far crescere il mio stack fin da subito, quindi preferisco essere concentrato su meno tavoli. E’ un lusso che su .it puoi concederti, sul .com a causa dei field enormi non hai alternative a massare. Io gioco da tre a sei sere a settimana, ma non se sento che non è il caso o non ne ho voglia, preferisco rinunciare a qualcosa a livello economico ma privilegiando la qualità della vita, e comunque guadagnando cifre che mi sarei solo sognato”.

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Rino visto (e disegnato) da “Palo”

Già, perché è vero, oggi anche chi si dedica ai tornei ha un guadagno atteso annuale inferiore al passato, ma comunque rimane importante: “Credo che i migliori giocatori che abbiano un ABI 40 € possano ambire ad un guadagno annuale attorno ai 70.000 €, questo senza considerare l’eventualità di riuscire a ‘shottare’ qualche evento importante come un Main Event SCOOP o simili”. Naturalmente, come al solito, varianza permettendo.

Visto che i guadagni sulle poker room italiane ancora lo soddisfano, Rino non crede che nell’immediato futuro andrà a giocare tornei su piattaforme.com, anche perché questo significherebbe affrontare un problema che preferisce evitare: “Anche se il bankroll potrebbe sostenermi, non mi sento pronto mentalmente ad affrontare certi downswing, sarebbe uno stile di vita per me non ideale”.

Del resto, anche molti giocatori italiani, pur vincenti, che hanno affrontato questo delicato passaggio hanno incontrato queste difficoltà, che Fusco ipotizza possano dipendere da un paio di ragioni: “Non posso permettermi di giudicare gli altri, visto che è un passo che io non ho fatto – premette – forse a volte si crede troppo in se stessi, o magari su .it si è sempre stati abituati a vincere e così mentalmente diventa una situazione difficile da sostenere”. In più, ovviamente, c’è il discorso del bankroll.

“Io sono conservativo, ma se dovessi giocare ad un ABI anche di 30 dollari, non vorrei avere un bankroll inferiore ai 60.000 dollari, da destinare solo al poker – sottolinea – possono sembrare molti, ma non è così raro swingare anche 400 buy-in, e se succede cosa fai? In una situazione del genere, non vorrei veder crollare le mie certezze a causa di un bankroll risicato”.

A prescindere da dove si giochi, in ogni caso, per il coach di Pokermagia l’aspetto mentale è tutto per un professionista, ancora più importante di quello squisitamente tecnico: “Fare il giocatore può essere estremamente stressante. Quando vinci perché vuoi continuare a farlo, quando perdi perché ti assalgono i dubbi, ed a volte far capire questo alle persone che ti circondano non è facile – premette – magari i tuoi amici ti chiedono di uscire e tu rifiuti perché vuoi recuperare il mese, ma è difficile per loro capirlo davvero, visto che in teoria tu sei quello benestante, che potrebbe uscire ogni sera se volesse, ma non si possono biasimare per questo”.

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I risultati di Rino nel 2015: a questi, vanno aggiunti 2.000 € vinti su Lottomatica.

Proprio per questa ragione, a suo avviso avere uno spirito positivo diventa essenziale: “Non sopporto che i miei coachati si lamentino per gli scoppi subiti o cose del genere, chi ha scelto questa strada non può whinare per dei colpi persi al 70%, è una mentalità che a me non va giù perché chi la abbraccia rischia di arrendersi, di pensare che la run sia più forte di lui – afferma – non mi piace che qualcuno si senta il più sfortunato di tutti, perché tanto capiteranno dei periodi in cui tutti ci sentiremo quella persona. Con costanza e il giusto volume, resto convinto che i risultati arrivino”.

E questa, come coach, è una delle prime cose che cerca di trasmettere: “E’ necessario avere uno stile di gioco propositivo, non passivo. Inizialmente ci si concentra sull’importanza dello stack management per dare delle buone basi, a non buttare via fiches in modo sconsiderato, che è quello che accadrebbe se un giocatore inesperto iniziasse ad aggredire il tavolo a bui 40. Poi in seguito si può passare a concetti più avanzati, come difendere con un range più ampio il grande buio o floatare anche fuori posizione contro determinati giocatori”.

Talento che lui prova a definire così: “Ci sono giocatori che hanno grossi spunti intuitivi, sanno cosa fare nel momento opportuno, in Italia giocatori come ad esempio Luigi Curcio, Antonio Bernaudo e Mario Carrascon vincono perché oltre ad essere forti hanno anche quel genere di talento”.

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lit0s90, il grinder studente che ha lasciato il segno allo SCOOP

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Quando si chiude una rassegna come quella dello SCOOP con tre tavoli finali, un decimo posto ed una vittoria è difficile potersi dire insoddisfatti, e non a caso Luca “lit0s90″ Alunni è più che contento di come sia andata, non soltanto a causa del denaro guadagnato ma anche per la soddisfazione di aver ripagato la fiducia di chi ha puntato su di lui.

Il perugino, infatti, dopo un passato da grinder di tornei online a tutti gli effetti aveva deciso di concentrarsi principalmente sull’università, lui che studia economia, convinto com’era che non gli sarebbe stato possibile riuscire a portare avanti entrambi questi impegni in maniera soddisfacente: per sua fortuna, però, quest’ipotesi si rivelerà sbagliata.

Scoperto infatti per caso il programma di staking di Pokermagia, a causa di un post pubblicato su Facebook da Simone Ruggeri, dopo qualche esitazione Luca decide di provare ad aderirvi, ed alla fine passa le selezioni: “Ne ho parlato anche con la mia ragazza, chiedendole se a suo avviso fosse una buona idea – mi spiega – lei mi ha incoraggiato molto perché sa perfettamente che giocare mi rende felice, e devo dire che anche la mia famiglia ed i miei amici sono stati sempre dalla mia parte”.

Non per questo accantona gli studi, riuscendo ad “incastrare” l’orario delle lezioni in facoltà con quello delle serate di grinding, in modo da giocare quando sa di avere in ogni caso la mattina libera il giorno seguente: “Grindo per quattro sere a settimana, che unito a tutto il resto è comunque impegnativo – sottolinea – ho cominciato subito a giocare ad ABI 20, e poco prima che cominciasse lo SCOOP ero passato ad ABI 30, avendo già ottenuto alcuni risultati, come la vittoria di un Night On Stars”.

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Il grafico di “lit0s90″ da quando è stato coinvolto nel progetto di Pokermagia.

E dire che il suo SCOOP, inizialmente, era partito tutt’altro che in maniera entusiasmante, tanto che complici alcuni impegni “lit0s90″ non parteciperà a tutti gli eventi in programma. Forse, il suo unico, piccolo rimpianto: “Non ci pensavo minimamente alla leaderboard, poi sono arrivati una serie di risultati in successione e solo a quel punto ho guardato la classifica – ammette – peccato, ma sono comunque molto contento, anche di come ho giocato”.

I suoi risultati durante lo SCOOP sono stati infatti un crescendo, e dopo un ottavo posto – complice un coinflip perso – e la seconda piazza conquistata nel torneo shootout, Luca immaginava che la manifestazione gli avrebbe riservato poco altro: “In qualche modo pensavo di aver già avuto la mia occasione, tra l’altro nell’heads-up dello shootout il mio avversario ha giocato meglio di me ed ero stato fortunato nell’avere un primo tavolo relativamente facile, e invece è arrivata questa vittoria che ovviamente è stata un’enorme soddisfazione, in fondo sfido qualunque giocatore a dirsi pienamente soddisfatto dopo essersi piazzato secondo, fosse anche per 150.000 €”.

Soldi ed orologi a parte, infatti, Luca ci tiene a ribadirmi che a lui giocare a poker piace proprio, tanto che spesso i suoi amici vanno a giocare a casa sua per tenergli compagnia, malgrado loro non siano esattamente dei grinder: “Conoscono un po’ il gioco, non gli dispiace farsi un torneo da 10 € mentre io sto giocando la mia sessione, devo dire che sono stato fortunato anche da questo punto di vista”.

Obiettivi precisi di lungo periodo “lit0s90″ pare non averne, se non quello di continuare a migliorare assieme al gruppo di giocatori seguiti da Simone Ruggeri, di cui dice un gran bene: “Qualche anno fa il mio mindset non era ottimale, mi capitava di farmi sopraffare dal tilt e di mandare all’aria qualche torneo o sedermi ai tavoli di cash game – confessa – ora oltre ad essere migliorato tecnicamente mi sento estremamente più forte da questo punto di vista, e credo che sapere di star giocando soldi che mi sono stati affidati in questo senso mi abbia responsabilizzato”.

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PokerMagia lancia il coaching per il Pot Limit Omaha: 5 posti a disposizione

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Paolo “aceandajoker” Iannazzo

Con la scena del Texas Holdem che diventa sempre più competitiva (il che non vuol dire che non si possa comunque battere qualche livello giocando un poker pulito!) è il momento di sondare il Pot Limit Omaha, una disciplina che in Italia è ancora poco diffusa e che quindi propone un terreno fertile, popolato da molti giocatori occasionali e dai pochi reg che per primi hanno pensato di lasciare i campi di battaglia del No Limit Hold’em.

Pokermagia cerca 5 giovani grinder di Pot Limit Omaha da formare in un programma totalmente gratuito sotto la tutela di Paolo “aceandajoker” Iannazzo, top reg della specialità su diverse piattaforme.

Il programma prevede una prima lezione di benvenuto al momento della selezione e poi lezioni gratuite da sbloccare grindando con uno o più account su poker room differenti, affiliati alla scuola. Oltre alle lezioni, i cinque prescelti avranno a disposizione una chat didattica su Skype dove confrontarsi tra di loro e con il coach, e materiale didattico da approfondire in proprio.

Guardando a ciò che succede altrove, è facile prevedere che il PLO prenda sempre più piede anche nel nostro Paese ed è quindi il momento giusto per prepararsi e poter rivivere in questa disciplina il boom che aveva fatto le fortune (e i bankroll) dei pionieri del .it.

Con un ulteriore vantaggio: la natura aggressiva del gioco rende il PLO estremamente profittevole per chi abbia edge, dal momento che gli stack vanno dentro spesso e volentieri.

Ecco i requisiti per accedere a questa master class firmata Pokermagia:

- Avere il proprio bankroll (non si tratta di staking)
– Avere HM2 pro per Omaha
– Grindare almeno il PL25
– Poter garantire almeno 40mila mani al mese
– la scuola potrà prendere in considerazione anche giocatori senza esperienza di Omaha, ma con un’estensiva esperienza di NLH con buon profitto

Le candidatura complete di grafici che attestino il proprio livello e le richieste di informazioni vanno inviate a massimo@pokermagia.com.

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Alessandro Sarro: da Parigi a Pokermagia fra cash game ed MTT

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Alessandro Sarro, che sulle poker room italiane ha avuto modo di farsi conoscere negli anni dietro al nickname di “Jandro”, è fra quei professionisti che continuano a giocare a poker al di fuori dei confini nazionali, tuttavia non tanto e non solo per via del richiamo delle cosiddette .com.

La sua ragazza infatti vive e studia a Parigi, una città che Alessandro aveva già avuto modo di apprezzare, e così ha deciso di seguirla: in fondo, chi meglio di un giocatore di poker può concedersi il lusso di lavorare sotto qualsiasi cielo? Prima di scoprire però come sta andando la sua vita transalpina occorre fare un passo indietro, quando “Jandro” lo scorso anno aveva intenzione di diventare Supernova Elite su PokerStars.it.

Per farlo aveva intenzione di giocare assiduamente ai tavoli di cash game, ma dopo un avvio promettente le cose non sono andate nella maniera sperata: “Ho subito avuto un grosso downswing, rendendomi conto di non essere bravo abbastanza per battere il NL400 ed i livelli superiori – mi ha spiegato – purtroppo sarebbe stato necessario giocare il NL400, volendo raggiungere quell’obiettivo senza voler avere un ritmo di grinding forsennato”.

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“I tornei live? Credo siano l’unica cosa in cui sia perdente lifetime nel poker, ovviamente…”

Complice l’estate decide quindi di prendersi una pausa dal poker giocato, per la precisione da maggio a settembre, trasferendosi quindi nella capitale francese. Dove tornerà a sedersi ai tavoli di cash game, ma questa volta dal vivo, e con risultati ben diversi: “Ho cominciato a giocarlo ad ottobre fino a febbraio di quest’anno – racconta – essendo stato già in precedenza sia all’Aviation che al Clichy, mi ero reso conto di quanta dead money ci fosse in quelle partite“. Che comunque non vanno prese sottogamba, visti i soldi sul tavolo.

“Al NL500 la maggior parte dei giocatori entra con 1.000 €, anche quando è occasionale, e c’è spesso lo straddle – spiega – in sostanza è un NL1000 mascherato, e più in alto è ancora peggio, visto che al €5/€10 lo straddle è di fatto la regola, e visto che non c’è limite massimo con cui ci si può sedere in molti hanno davanti fra i 5.000 ed i 10.000 €. Per questo preferisco giocare al NL500, sopra non mi sentirei tranquillo”.

Fra l’altro, ora che l’Aviation è chiuso al Clichy c’è azione pressoché costante, e trovare un posto al tavolo non è così banale: “Il cash game dal vivo oltre ad essere diventato imprescindibile visto che è profittevole è un buon modo per staccare dall’online. L’unico problema è che essendo dal vivo e fullring finisce col diventare noioso”. Ma per questo ci sono i tornei online.

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“I francesi sono come gli italiani: tutti pensano di saper giocare bene e di essere sfortunatissimi”

Ho la fortuna di divertirmi ancora quando gioco, e dopo Deauville mi sono reso conto di quanto i tornei mi mancassero. In fondo, il primo amore non si scorda. In Francia i midstakes sono molto facili, mentre gli high stakes almeno durante la settimana cerco di evitarli – spiega – il punto è che non ha molto senso avere un average buy-in di 60 € con tornei che spaziano da 20 € fino a 300 €, la run negli eventi a buy-in maggiore rischia di influenzare troppo i tuoi risultati complessivi. Naturalmente però i domenicali fanno eccezione”.

In tutto questo c’è poi l’incontro con Pokermagia, della quale “Jandro” è entrato a far parte recentemente: “In questo ambiente purtroppo quando si fa staking ci si espone al rischio di essere scammati, mentre con una struttura come Pokermagia penso sia tutto più trasparente e sicuro, sia per i giocatori che per i coach. La cosa più importante per qualcuno che voglia essere stakato è la volontà di imparare, in passato sembrava quasi ci fosse un sentimento di vergogna nel rivolgersi ad un coach, oppure lo si faceva solo per sentirsi dire che si aveva avuto sfortuna. Infine serve davvero molta pazienza, visto che nei tornei non sempre i risultati arrivano subito”.

Ed anche per lui che sarà sia “recruiter” che insegnante, le sfide non mancheranno: “Una delle cose più difficili da insegnare a qualcuno è insegnarli che in certe occasioni devono sforzarsi di andare contro la loro natura – conclude – ad esempio, è complicato far capire ad un maniac che non importa abbia 3-bettato due volte in quell’orbita, contro determinati avversari andare rotti preflop con una mano come AQ è EV- e basta“.

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MTT Online: Umberto Calabrese vince nuovamente il Sunday High Roller

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A distanza di poco più di un mese dall’ultimo trionfo, il grinder di Pokermagia Umberto Calabrese si è imposto nuovamente nel torneo dei regular per eccellenza, il Sunday High Roller. Per lui una ricca prima moneta ottenuta in seguito a deal, vediamo subito i risultati di questo e degli altri tornei domenicali più importanti.

250€ Sunday High Roller

Calabrese è riuscito a sconfiggere la concorrenza 176 iscritti, un numero di entries che ha permesso di portare il montepremi finale a 39.825 euro. “thelusor89” è arrivato all’heads-up finale contro “luisan83” e a quel punto i due hanno deciso di stringere un deal alla pari, che consegnasse a entrambi 7.188 euro. Con questa vittoria il profitto totale su Pokerstars.it del grinder tocca quota 42.000 euro.

Numero iscritti: 177

Montepremi garantito: 30.000 euro

Montepremi finale: 39.825 euro

Payout:

1. thelusor89 €7.188 [deal]

2. luisan83 €7.188 [deal]

3. SuperLulu3 €4.580

4. ilM1ssil3 €3.485

5. DanDanDJiMo €2.489

6. Stefan_hair9 €1.991

7. noalladroga €1.593

8. pinnaclemax €1.195

9. NNWPT €797

Il grafico di Umberto "thelusor89" Calabrese su Pokerstars.it

Il grafico di Umberto “thelusor89″ Calabrese su Pokerstars.it

30€ Sunday Club

È “minatore85” il vincitore del domenicale di Pokerclub e anche in questo caso c’è stato un deal al final table. Qua gli accordi per i premi si sono allargati addirittura ai primi quattro giocatori, che in questo modo hanno intascato oltre 1.300 euro. Presente al final table, anche se è stato eliminato per primo, William “LICANTROPOn1″ Olivieri, che intasca 220 euro. Al vincitore “minatore85” sono invece andati 1.835 euro.

Numero iscritti: 189

Montepremi garantito: 10.000 euro

Montepremi finale: 10.000 euro

Payout:

1. minatore85 €1.836 [deal]

2. PeppMello €1.496 [deal]

3. rilassato996 €1.454 [deal]

4. sasa77 €1.320 [deal]

5. z1zz1d €600

6. gscordo €480

7. I4MTH3B0SS €380

8. MARTELLO33 €320

9. FRAMEL1 €270

10. lLICANTROPOn1 €220

100€ Sunday Special

Torna il Sunday Special con montepremi estivo ma l’affluenza resta molto alta, come dimostrano i 1.482 iscritti che permettono di superare agevolmente il garantito. Al termine del Day 1 il chipcount è molto equilibrato, con i primi 7 giocatori racchiusi in appena 58.000 chips. A guidare il field rimanente è “giammimarti“, che imbusta virtualmente 365.580 gettoni, seguito da “DShiavi” e “sportka81“. Attenzione alla quindicesima posizione del grinder Nicola “JhonCheever” Cappellesso. Ancora vivi anche Francesco “KEKKOVENICE” Marotta (44°), Vito “DettoInverno” Planeta (55°) e Massimiliano “Visdiabuli” Martinez (94°).

Numero iscritti: 1.482

Montepremi garantiti: 100.000 euro

Montepremi finale: 133.380

Players left: 107

Average Stack: 138.504

Payout:

1. giammimarti 365.580

2. DSchiavi 363.214

3. sportka81 329.454

4. ziostefano68 327.637

5. stregonepa 319.647

6. piyplay 317.343

7. Lobettina89 315.207

8. carliuvi 307.747

9. cellobg 294.491

10. Gideon891 272.566

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Umberto Calabrese: “La mia carriera è iniziata da un errore e ora è una rivincita personale”

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Uno dei protagonisti negli MTT online italiani nel 2015 è sicuramente Umberto Calabrese, grinder di Pokermagia che quest’anno ha già vinto due Sunday High Roller su Pokerstars.it con il nickname “thelusor89” e un Explosive Summer su Ipoker dietro a “D4v1Lm4n”. Lo abbiamo intervistato per conoscere la sua storia pokeristica e per sapere cosa pensa di questi ottimi risultati.

Ciao Umberto, dando un’occhiata al tuo grafico Sharkscope su Pokerstars.it, si possono notare parecchi swing importanti, mentre da un anno a questa parte sembra che tu abbia trovato una grande continuità nei risultati. Ti va di raccontarci brevemente la tua storia pokeristica?

La mia storia pokeristica ebbe inizio circa sei anni fa, precisamente su Everest Poker, quando in Italia si poteva giocare sul .com. In pratica è una storia che parte da uno sbaglio e finisce con una rivincita personale: lavoravo in un agenzia di viaggio di proprietà di mio padre e quando venni a conoscenza del poker mi misi a giocare, perdendo 1.500€ dalla carta che utilizzavamo per prenotare i voli. Mi sentivo un uomo di m***a, avendo deluso pure i miei che erano venuti a conoscenza di questa situazione, ma il gioco mi piaceva e avevo voglia di imparare e rimediare a tutto il casino fatto. Contemporaneamente aprii un account su People’s Poker, dove secondo me sono stato il primo tra i reg di oggi a giocarci. Monotablando il torneo pomeridiano giornaliero ho avuto risultati davvero pazzeschi, ciò faceva crescere la passione che avevo per questo gioco, poi conobbi amici di paese che già grindavano 20-30x come Fabrizio “F.ortolomo” Ortolomo, Francesco “mrsans” Sansone e Francesco “IwasZiopippo” Elefante. I primi due sono top reg in MTT mentre il terzo è top reg cash. Vedendo loro giocare tutti ‘sti tavoli mi incuriosii e imitandoli iniziai ad aprire le varie room e persi 15.000€ in due mesi, la metà di quelli che avevo vinto su Peoples… Non ero abituato a gestire tutti quei tavoli ma mi piaceva l’idea, io sono un ragazzo istintivo, quello che mi dice la testa è quello che devo fare e anche se sapevo di non essere preparato comunque continuavo a giocare. Poi tornai sui miei passi partendo da capo poco alla volta e in questo modo sono arrivato fino a oggi.

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Umberto Calabrese con Antonio Bernaudo

Quanto è stata importante l’esperienza in Pokermagia nel tuo percorso?

Per vari motivi ho scelto di entrare in Pokermagia, in primis proprio per il fatto di cui parlavo prima: volevo ripagare i miei familiari per la delusione che gli avevo dato e quando ho potuto aiutarli ero molto fiero. Oggi il mio primo fan è proprio mio padre (lo amo) e qualche soldo che avrei speso per miei vizi e sfizi ho preferito metterlo da parte per stare più tranquillo, diciamo… Non posso che ringraziare soprattutto Filippo Voconi e Enrico Fabrizi, che mi sopportano e mi fanno fare “il padrone”, come diciamo noi a Napoli.

In questo 2015 hai già vinto due Sunday High Roller e un Explosive Summer… Che bilancio fai di questi primi 7 mesi?

Dal 2014 ho ottenuto dei bei risultati ma il bilancio è sempre lo stesso: vincere il più possibile, che siano meritati o no non mi interessa!

Giocando ad ABI elevato, hai sicuramente sfidato tutti i top regular del .it. Secondo te chi sono i 5 migliori torneisti dell’online?

Confrontandomi con tutti i reg posso dire ce ne sono tanti forti ma non faccio nomi perchè già si credono i migliori. Onestamente spero che “mrsans” (Francesco Sansone) abbia la gloria e i soldi che si merita e che “armandospina” (Armando Spinelli) torni quello di una volta dopo un anno disastroso… Potrei scriverti tanti nomi, stimo tutti e voglio bene a tutti fuori dal tavolo. Io sicuramente sono nella top 3 di quelli più simpatici e voluti bene al di fuori dal lavoro che facciamo e sinceramente è quello che mi interessa, poi il modo in cui viene giudicato il mio gioco passa in secondo piano, ognuno ha le sue idee, tanto si parla e ognuno esprime sempre un parere diverso da un altro.

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Umberto Calabrese e Luigi Curcio

Online ti stai togliendo molte soddisfazioni mentre per quanto riguarda il poker live che idea ti sei fatto?

Nel live la varianza è molto più alta, ma lo shot che ti dà il live è un’emozione rara e pur non avendola provata mi sono fatto un’idea… Poi è divertente perchè conosci tutte le persone che stanno dietro ai nickname dell’online e trovi facce diverse da quelle che ti aspettavi. Ad esempio immaginavo “lausio” (Alessandro Luciani) come un 50enne e poi mi sono ritrovato un bel ragazzo palestrato :)

Mi sembri molto coinvolto nel mondo del poker online, c’è qualche reg con cui ti trovi particolarmente bene anche lontano dal tavolo?

Bhe sì in questi anni ho conosciuto veramente tanti regular dell’online come “barcia961“, “ale7792″ (Alessandro Giordano), il caro amico Antonio Bernaudo che muoio solo a sentire la sua voce ed è uno dei più forti. A Luigi Curcio ho fatto da padre accompagnandolo e andandolo a prendere a scuola…

Posso stare qui per ore a scriverti su ognuno di loro ma voglio almeno citare solo i nomi di quelli che conosco a cui voglio bene come Smeraglia, Spina, Caldarelli, De Feo, Andryguen, Petruzzelli, zio Pippo, Ortolomo, Sansone e infine un amico caro che ha abbandonato il gioco, pur essendo e potendo diventare più forte di questi quattro che si fanno chiamare reg, Antonio “ipwnedu” Fiorito.

In conclusione ti faccio una domanda già posta ad altri reg MTT: ritieni che si possano ancora vincere delle cifre importanti con i tornei online in Italia?

Il livello si è alzato ulteriormente sì, ma si possono vincere ancora cifre importanti. Poi vabbè il .com è la maggior libidine per ognuno di noi e magari l’anno prossimo proverò anche io!

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Half Price Sunday: i consigli di Domenico ‘domenlan’ Lando

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Giocatori si nasce, torneisti si diventa. Incontriamo oggi Domenico “domenlan” Lando, 30enne di Reggio Calabria che negli ultimi due anni si è ritagliato uno spazio importante tra i regular MTT del panorama italiano, venendo infine notato da Pokermagia e ingaggiato tra i suoi coach.

Dopo un lungo girovagare (“iniziai su Unibet quando ancora le .it erano lontane dal nascere”) e una prima vita pokeristica trascorsa più che altro da headsuppista, Domenico ha trovato la sua dimensione definitiva due anni fa, quando ha deciso di affrontare seriamente il mondo degli MTT.

I risultati non hanno tardato, come si può vedere dal suo grafico overall che parte da marzo 2013, e che potete apprezzare qui sotto.

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Concentrazione, studio e un amore connaturato per la cura del dettaglio, per quel “non lasciare niente al caso” che a volte rimane lettera morta, ma non nel caso di questo 30enne calabrese. Sono le peculiarità che hanno fatto di domenlan un reg vincente oltre che ragazzo apprezzato da tutti i colleghi, ma anche qualità che nella scorsa primavera hanno indotto Pokermagia a contattarlo per entrare nella folta e prestigiosa scuderia di Pokermagia MTT, vera accademia del poker da torneo con diversi percorsi di staking e coaching.

Domenico Lando nella caricatura di Lorenzo 'Palo' Pasqua

Domenico Lando nella caricatura di Lorenzo ‘Palo’ Pasqua

Domenico ormai è parte integrante della famiglia e già segue con passione diversi allievi, ma in occasione dell’Half Price Sunday che avrà luogo questa sera su PokerStars.it, ha accettato di perdere un po’ di tempo con noi per darci qualche consiglio da attuare ai tavoli.

Come sapete, in occasione della Half Price Sunday PokerStars.it dimezza i buy-in dei suoi tornei domenicali più importanti, lasciando però intatti montepremi garantiti e strutture. Sono dunque attese competizioni decisamente affollate, ma per affrontarle meglio ecco i consigli di domenlan:

- Early stage: poichè il buy-in dimezzato incoraggerà non solo molti amatori, ma anche tanti regular che giocano livelli più bassi a cimentarsi in tornei che di solito non frequentano, il mio consiglio principale per le fasi iniziali è uno: adottare un approccio tendenzialmente loose-passive, cercando di giocare più spot possibili a basso costo, e di massimizzare quando hittiamo veramente bene. Le strutture sono infatti sempre molto deep, ma a cambiare è la capacità media del field e questo non può non riflettersi sulle nostre scelte, speciamente preflop.

In particolare, cercate di stare attenti a non sopravvalutare mani come TT, JJ, QQ evitando di brokkarle in situazioni di stack molto profonde. Anche AK, in questa fase, lo gestirei in maniera più prudente, evitando sicuramente di 3-bettarlo al 100% e cercando di sfruttarne ulteriori potenzialità.

- Mid stage: Questa è la fase più critica, non a caso è qui che i giocatori italiani tendono ad avere sempre molti leak. Soprattutto in questi contesti più affollati del solito, direi che non è il caso di affrontare questa fase con strategie predeterminate. Qui è essenziale sapere essere selettivi, e mixare scegliendo linee ottimali in base alle profondità degli stack e alle tendenze dei singoli.

- Late stage: in generale, questa è la fase del cambio di marcia. Soprattutto quando si arriva nei pressi dei tavoli finali, l’approccio è quasi contrario a quello della early stage: qui occorre essere più conservativi, ma accentuando l’aggressività. Anche in questo caso, la presenza nel torneo di molti più amatori renderà più probabile l’approdo alle fasi finali di giocatori amatoriali e/o poco abituati a dinamiche da late stage. Questo fattore ci faciliterà il lavoro.

 

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Pokermagia MTT e un anno da +654.873€: il top del coaching è qui

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Una scuola che non è solo un percorso di crescita tecnica ed economica, ma inevitabilmente anche consolidamento di un equilibrio interiore, che si riflette sulla qualità della vita.

Questa è Pokermagia MTT, la costola della celebre scuola di poker leader in Italia che ormai da più di due anni affianca player promettenti accompagnandoli con percorsi di coaching e staking.

UN ANNO DA 654.873€ DI PROFIT!
Ad oggi sono più di 200
, i giocatori che sono passati dall’accademia, che nell’ultimo anno ha letteralmente spiccato il volo. Dal 15 agosto 2014 al 15 agosto 2015 gli allievi sono passati da 39 a più di 70, per un monte vincite lordo (ovvero profitti reali ai tavoli da dividere tra i giocatori e la scuola) che è schizzato fino a raggiungere la quota pazzesca di 654.873€!

Obiettivi possibili grazie ai talenti scoperti via via: di “sasa_boxer” sapete già, ma punte di diamante sono anche “thelusor89″, “DOYLESUCCESS” , “litos90″ , “Spera91” , “Preferiti90”. Tutti ragazzi diventati top grinder del panorama italiano, per non parlare di gente come “madness92” e “ilpicciriddu” che hanno intrapreso un percorso con Pokermagia e ora stanno facendo benissimo da soli, sia come coach sia come player.

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NON SOLO TECNICA
Quali sono i segreti di questa bella realtà? Ne parliamo con Enrico Fabrizi, responsabile operativo di Pokermagia MTT. “Noi ci occupiamo di staking e coaching e l’aspetto principale resta il guadagno, ma la nostra filosofia va al di là della ricerca del profitto: quando prendiamo in carico un giocatore cerchiamo di farlo crescere a 360°”, dice Fabrizi che poi spiega meglio il concetto: “Oltre alle attività di coaching e alla crescita sotto il profilo tecnico, è nel mindsetting che cerchiamo di far fare il vero salto di qualità ai nostri ragazzi. Noi li indirizziamo cercando di farli uscire dalla dinamica dello shot e farli entrare in ottiche di lungo periodo.

Enrico, nato sul forum di Assopoker come “suited connector” e in seguito poker pro e coach, sente molto questo aspetto: “Molti fondano i propri convincimenti su come è andato il mese, la settimana, il giorno. Il vero player vincente è quello che si preoccupa di fare sempre le cose giuste in game, perchè è dalle tante scelte +ev che compie che deriverà il suo profitto annuale. Gli all-in si perdono e si vincono, quello che fa la differenza è come reagisci nei momenti sia belli che brutti, quanto sei disposto a faticare non solo nell’ aumentare la mole di grinding ma anche nel migliorare il tuo gioco.

SUPPORTO ECONOMICO, TECNICO E MENTALE
Un percorso di aiuto economico , tecnico e mentale: si può sintetizzare così Pokermagia MTT? “Esattamente. Il nostro obiettivo è creare una elite di giocatori, che anche quando dovessero iniziare a “camminare da soli” abbiano solide basi tecniche e di mindset per continuare un percorso professionale.”

La domanda che qui si pongono in diversi è “ma così non si indurisce ancora di più il field?”. La giriamo a Fabrizi, che non si nega e replica “Il poker di oggi non è più quello di qualche anno fa, la competizione si è intensificata e con essa anche la preparazione tecnica e psicofisica necessaria per essere vincenti ai tavoli. Pokermagia MTT è in grado di assicurare una assoluta continuità negli aggiornamenti necessari per mantenersi sempre competitivi.

E poi non dimenticherei che in questi due anni abbiamo anche dato ossigeno al mercato degli MTT. Sugli oltre 200 giocatori che abbiamo seguito dall’inizio, una buona parte di questi non avrebbe potuto giocare per ragioni di bankroll, bypassate grazie a noi.

In generale comunque è normale che in contesti come il poker l’evoluzione del gioco richieda una preparazione tecnica sempre più performante, per rimanere vincenti, e noi sotto questo aspetto rappresentiamo un valore innegabile.”

Come funziona Pokermagia MTT? Come si struttura il percorso di recruiting?
Se sei un giocatore interessato a entrare nel progetto, la prima cosa da fare è inviare una mail a nicola@pokermagia.com con una breve descrizione e i grafici di Sharkscope.

Quindi viene fissato un appuntamento su Skype, dove viene effettuato un colloquio di idoneità. All’interno del colloquio è prevista anche la review di due hand history da almeno 300 mani complessive, scelte dal candidato e che comprendano sia spot di early, che di mid e late stage.

Una volta che il candidato viene valutato come idoneo, entra a far parte dell’accademia: verrà stakato per il livello di ABI (average buy in) più adatto e seguito costantemente con lezioni di coaching e mental coaching.

Ok, quindi il giocatore non spende un €. Ma che impegno gli viene richiesto? E per quanto tempo?
La richiesta è di 400 MTT mensili, che significa una media di 20 tornei al giorno per 20 giorni al mese. Il contratto è della durata di un anno. Ovviamente, in caso di comportamenti inadeguati (es. chi si mette a usare i soldi per le slot etc), ci riserviamo la facoltà di rescissione.

Chi sono i coach?
Beh, qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Da questo punto di vista Pokermagia MTT presenta davvero il meglio che può offrire il panorama italiano. Ecco alcuni dei nostri coach e recruiter:

  • Emiliano Conti
  • Filippo Voconi
  • Giovanni Rizzo
  • Simone Ruggeri
  • Andrea Panarese (andryguen)
  • Rino Fusco (pocho.i1988)
  • Domenico Lando (domenlan)
  • Paolo Cavanna (preferiti90)
  • Angelo Castelli (Castelli Ang)
  • Simone Speranza (spera91)
  • Paolo Ciuffi (Vladharkon)
  • Alessio Traverso (smartrave)
  • Alessandro Sarro (jandro27)

Se sei interessato non perdere tempo, e contatta subito nicola@pokermagia.com o, per maggiori info, visita il sito di Pokermagia!

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Pokermagia lancia Spin&Coach, il primo progetto di staking-coaching sugli Spin and Go!

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Poco meno di un anno fa sbarcavano in Italia, nello scetticismo generale. Oggi, a meno di 12 mesi di distanza, quella degli Spin&Go di PokerStars.it si può senza dubbio definire la novità più importante nello scenario del poker online da qualche tempo a questa parte, perchè la capacità di questa formula di attirare nuovi giocatori è tale da aver fatto ricredere buona parte dei detrattori della prima ora.

Come sempre Pokermagia cerca di stare un passo avanti a tutti, e oggi annuncia il lancio di un nuovo progetto di staking-coaching specifico per questa modalità di gioco.
Pokermagia “Spin&Coach” partirà il 10 settembre con 8 giocatori e l’obiettivo di assoldarne molti altri nelle settimane e mesi a seguire.

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Uno dei responsabili dell’accademia sarà Simone Ruggeri, già coach e recruiter per Pokermagia MTT e adesso pronto a questa nuova avventura, nonostante una iniziale contrarietà a questa modalità di gioco.

E così ti lanci con il primo progetto di “spin-coaching” in Italia. Ma non eri quello contrario? Il tuo sembra un bel dietro-front…
Continuo a ritenere che il prodotto-poker andrebbe valorizzato in modo differente, e non parlo di PokerStars ma di tutto il settore, che secondo me vende un prodotto per quello che non è (azzardo) piuttosto che per quello che è (abilità). Come coach il mio lavoro è proprio quello di diffondere una conoscenza del poker come gioco di abilità, e farlo all’interno di un gioco in cui la componente aleatoria è aumentata di proposito per me è una sfida molto affascinante!

Cosa ti è piaciuto degli Spin and Go?
La possibilità di fare una partita veloce  e la struttura short-stack, che punisce un gioco “attendista” a vantaggio di un gioco più loose, più spumeggiante. Oltretutto, la componente “lottery” può avvicinare al poker molti appassionati dell’azzardo puro.
Mi viene da pensare a una persona che passa il tempo davanti alle macchinette, dove la durata media della partita è 12 secondi ed il costo orario intorno ai 75€/ora. Se gioca agli spin tendenzialmente dovrebbe risparmiare soldi e guadagnare in salute.

Sì ok, ma perchè proprio Simone Ruggeri dovrebbe insegnare a giocare gli Spin&Go?
Ho giocato a lungo ad alto livello cash game short stack, e sono da sempre un attento osservatore degli heads up hyper turbo. Sono esperto di tutti quegli studi statistici che possono rivelarci le debolezze più frequenti del giocatore medio, fattore fondamentale in un field ampio come quello degli spin, in cui è raro incontrare due volte lo stesso avversario.
Negli MTT i ragazzi che sto coachando per Pokermagia stanno registrando risultati interessanti, anche grazie ad un coaching evoluto sulla gestione delle situazioni short stack e middle stack.

Pensi che anche gli spin saranno così profittevoli?
Considerati i volumi di gioco, e l’interesse che stanno riscuotendo a livello internazionale, si può dire che la modalità ha molte prospettive di crescita.
Si tratta di un gioco con molta varianza, che per essere profittevole deve essere affrontato con criterio. Non è un gioco per mediocri, perchè se hai poca edge la varianza ti può mangiare vivo. Questo scoraggerà molti aspiranti regular, e nello stesso tempo è un ottima opportunità per creare un percorso di staking/coaching.

Spiegati meglio: perchè lo staking serve qui?
Considera che la soglia di winrate per andare in pari negli Spin è del 35,8%, ma anche chi gioca per fare breakeven può swingare 500 o 600 buy-in. In questo caso lo staking può incidere molto, perchè nel breve e medio periodo minimizza l’impatto della varianza. Inoltre, con il coaching lavoreremo molto sulla qualità del gioco, perchè il nostro obettivo non è quello di mantenere dei giocatori in breakeven, ma aiutare a formare giocatori con winrate nettamente positivo.
Tecnicamente parlando, il nostro obiettivo è portare i nostri allievi a vincere 70 chips a partita, che equivalgono a vincere il 38% dei giochi , con prospettive di vincite interessanti a tutti gli stakes.

Simone Ruggeri nella simpatica caricatura di Lorenzo ‘Palo’ Pasqua

In soldoni, di quanto stiamo parlando?
Dipende dal livello al quale ci si cimenta. Ipotizzando un volume di gioco simile a quello che richiederemo ai nostri allievi, ovvero circa 40mila partite all’anno (sono circa 140 al giorno per 300 giorni), e un winrate del 38%, ai 25€ non mi stupirebbe vedere ragazzi con profitto superiore ai 60 mila euro, compresa la rakeback.
Ma anche ai 10€, per dire, tenere quel winrate equivale a vincere 50 centesimi a partita. Nel peggiore dei casi, questo significherebbe un guadagno annuale di 10mila euro, mentre mediamente l’atteso sarebbe di 28.000€, sempre rakeback compresa.

Quali sono le abilità tecniche fondamentali di un giocatore di Spin&Go?
Gli Spin sarebbero un gioco facilmente risolvibile con la GTO. Ma quest’ultima permetterebbe di prendere soltanto piccoli vantaggi anche contro errori macroscopici. È necessario invece un gioco exploitativo, quindi è essenziale capire l’avversario  che abbiamo di fronte, quali sono le sue debolezze e adattare la propria strategia di conseguenza.

Come si svolgerà il coaching?
Ci saranno sia lezioni di gruppo che lezioni individuali di perfezionamento. Inoltre daremo materiale multimediale (tabelle,video) costantemente aggiornate con l’evoluzione del gioco.

COME FUNZIONA POKERMAGIA SPIN&COACH

CRITERI DI SELEZIONE
Data la novità assoluta dell’accademia, i criteri di selezione non saranno strettissimi. Un requisito fondamentale sarà quello di avere già vinto in altre tipologie di  gioco. Quindi, se si ha un’history pokeristica positiva si è già dei candidati ideali. Se non doveste essere in grado di mostrare questa “history positiva” nessun problema: potrete mandare un database di Spin giocati, anche da 1€, in modo che Pokermagia possa farsi un’idea sulle caratteristiche del giocatore
IMPORTANTE: nel momento in cui un giocatore venisse preso nel progetto, gli verrà chiesto di giocare solo spin&go con quell’account.

CONTATTI
Se dunque ritenete di avere le carte in regola per far parte della prima scuola di staking-coaching sugli Spin&Go in Italia, mandate una mail a spin@pokermagia.com con tutti i dati richiesti sulla vostra history da giocatore. Nel caso foste selezionati, verrete ricontattati dal team di Pokermagia e così potrete iniziare il nuovo percorso di formazione chiamato SPIN&COACH!

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Luca Stevanato, un tuffo dolce nel .com: “da febbraio vinco 70.000€”

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Un buon inizio, poi subito un brutto downswing, quindi la risalita e il volo. Potremmo sintetizzarli così, i primi cinque mesi di Luca Stevanato nella giungla del “puntocom”.

Trasferitosi a febbraio in Slovenia per grindare MTT sulle principali room internazionali, il giovane professionista padovano ha già conosciuto una bella curva di emozioni ed esperienze contrastanti. Subito un bel secondo posto a un KO da 55$ per circa 2500$ di premio e la prospettiva di un accordo di staking già stabilito con Pokermagia.

Luca Stevanato

Come mai hai pensato di farti stakare?
Fino a qualche mese fa l’idea di ricorrere allo staking non mi passava neanche per l’anticamera del cervello, e se avessi continuato sulle .it non ci sarebbe stata ragione per farlo. Ma sapevo di arrivare in un contesto dove non conoscevo il field, quindi non potevo sentirmi troppo confident. Così ho parlato con Gioriz (che è anche uno dei coach/recruiter di Pokermagia MTT, ndr), mi ha fatto una buona proposta ed io ho accettato, partendo da ABI 25 con l’idea di salire appena fosse possibile.

E come è andata?
All’inizio un vero incubo: ho avuto un downswing di circa 400 buy-in. Non è nulla di eccezionale per un MTTer, ma essere appena arrivato sul .com e perdere 8mila dollari non è bellissimo. Ti chiedi se sei improvvisamente diventato un demente, inizi a farti delle domande, ma per fortuna ho iniziato a capire i vantaggi di essere stakato da un gruppo di professionisti.

Cosa è successo?
In Pokermagia mi sono stati vicini, rassicurandomi e incitandomi ad andare avanti perchè convinti che io avessi le qualità per fare bene. Per me è stato molto importante, perchè ti aiuta a sentirti più confident anche sotto l’aspetto economico.

Il fatto di avere finanziatori esterni?

Non immaginavo, ma può rivelarsi davvero molto importante. Non è che tutti possano permettersi di arrivare in un contesto come il .com e swingare 30k come se niente fosse. In questo senso, avere un supporto alle spalle è stato fondamentale, anche nel momento in cui è cambiato tutto.

Parlo di un 55$ da 40mila garantito giocato a metà maggio e chiuso al primo posto per quasi 10mila dollari. Se fossi stato in mezzo a un downswing di 8k e stessi giocando “coi miei”, arrivato al final table avrei forse un po’ tirato il freno a mano per cercare di recuperare il più possibile. Invece, il fatto di essere stakato mi ha come “liberato” la mente, ho aggrato nella maniera giusta e infine ho vinto 10mila dollari, recuperando in un sol colpo tutto lo swing. E da lì in poi è stata tutta un’altra musica…

Al momento cosa dice il tuo score? Vedo una stellina…

Ad oggi, da quando ho iniziato vinco circa 70mila euro. La stellina è perchè, al momento, sono il torneista online più vincente in Slovenia, nel 2015….

1thespiteful

Ma come è la vita, a Nova Gorica? E quanto/cosa stai grindando?

In realtà sto giocando piuttosto poco, nel periodo. Tre giorni la settimana torno a casa in Italia, quindi al momento non vado oltre le 3/3,5 sessioni a settimana. Ma adesso aumenterò il volume. In generale inizio sessione alle 16, perchè su ps.com ci sono molti buoni mtt sul mio abi in quella fascia oraria, per poi proseguire verso le 21 con i tornei italiani e francesi (ps.it e ps.fr). Di media gioco 18x, ma se dopo 3 ore sono ancora dentro a un po’ di tornei startati nel pomeridiano, allora posso arrivare anche a 30x.

Brutto, il ROI 44%?

Ahaha sì, sto runnando abbastanza irreale. Me ne sono accorto anche perchè gioco in maniera molto simile a Cap (Nicola Cappellesso, che divide l’appartamento con Luca e con Christian Nuvola, ndr) eppure lui sta vincendo molto ma molto meno di me…

Parliamo di cose serie: mi piacerebbe sapere da te le differenze più macroscopiche che hai trovato fra .it e .com. Partiamo dall’early stage.

Già in early stage vedi un cambiamento enorme rispetto al .it. In generale si trovano molte più persone che fanno molti errori, e c’è una netta tendenza a brokare con un range molto più largo già al primo livello. Ovviamente sbagliano molto sui range di call e di shove. Il gioco diventa parecchio più varianzoso e devi fare degli aggiustamenti allargando anche tu i range, così può capitare di metterle male ma nella maggior parte dei casi le metti bene. Una differenza abissale rispetto al .it, dove nei primi livelli non si muove una fiche…

C’è poi da fare un distinguo abbastanza netto, perchè lo scenario che ti ho descritto vale per il mio abi, che è piuttosto basso. Ma se sali un po’ già cambia tutto. Prendiamo il The Big da 109$ delle 18, che potremmo considerare un po’ come il corrispondente del NOS. Anche qui ci sono molte differenze con l’online italiano, ma sotto altri aspetti. I reg tendono ad allargare il range da early, arrivano a fare mosse che nel .it non vedi davvero mai. Da noi impera il pot control, qui ad abi medio-alto si vedono già dall’inizio 4-bettati a caso e i reg non disdegnano di prendersi spot piuttosto marginali.

Middle stage?

Qui secondo me è più un discorso di strutture dei tornei. Nel .com ci sono molti turbo, e anche i normal tendono ad accelerare in middle stage. Così capita spesso che a T300 siamo già tutti tra 15 e 20x. Prendiamo un classicone come il The Big da 162$: se ti capita di arrivare a T300 con 5k chips, vuol dire che sei messo bene.

Anche qui comunque i range di shove sono molto più larghi rispetto all’Italia, soprattutto qui si tende a openshovare e reshovare larghissimo anche da 15 e 20x.

Late stage?

La late stage è fenomenale. In molti tornei ci sono livelli intermedi che in Italia è rarissimo vedere, o non si sono mai visti. Parlo di 1700/3400, 1800/3600 e cose di questo genere, che contribuiscono al risultato di rendere la late ipergiocabile.

Soprattutto ai tavoli finali, è raro vedere il più short arrivare com meno di 10-12x. Anche qui la differenza con l’online italiano è evidente, perchè da noi il field ristretto fa sì che si cerchi di evitare più possibile spot marginali per far valere edge nel postflop. Sul com, invece, si tende a speware parecchio e a mettere molta più pressione.

Ti faccio un esempio: al Super Tuesday dove ho fatto terzo, a un certo punto apre utg, 3-betta uno in middle, cold4-betta il cutoff che è anche chipleader. Io tra me e me penso che sarebbe uno spot favoloso per combinarla, ma poi me ne sto tranquillo e foldo. Il gioco torna a utg che è secondo in chips. Sono circa 50x a testa, chip più chip meno. Lui snap-shova e l’altro folda.

Sono andato a riguardarmi la mano appena è stato disponibile il replay del final table: UTG aveva A3o…

Ecco, il confronto tra questo spot e la media che si vede sul .it è evidente. Io stesso non esito a definirmi piuttosto nittoso nel .it, perchè conosco tutti i reg e so che basta giocare for value, senza bisogno di inventarsi nulla. E poi, in generale sto dedicando sempre meno tempo al .it, investendo maggiormente su mtt divisi tra .com e .fr.

Luca con la fidanzata Angela Del Re, anche lei in un momento di ottima run

Luca con la fidanzata Angela Del Re, anche lei in un momento di ottima run

In generale sei soddisfatto di questo tuo primo periodo da stakato?

Molto, grazie allo staking di Pokermagia ho superato senza troppi problemi quello swing iniziale e ora, anche grazie ai profit maturati, stiamo plannando di alzare l’abi in via definitiva. Le ultime sessioni le ho giocate ad abi 44$, e penso di mantenermi per un po’ su quei livelli.

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MTT online: Domenico Lando fa (poker)fest, HAARL3Y è explosivo

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Tra domenicali e lunedicali, il panorama dei MTT online italiani si completa con i principali eventi disputati su piattaforme importanti come People’s Poker, Ipoker e GiocoDigitale/Bwin.

Domenico Lando

Domenico Lando

Nel Super Sunday di People’s è amu_falliti a vincere i quasi 5mila euro del primo posto, in un tavolo finale che non ha visto volti noti in lizza. Così non può dirsi per il Pokerfest Main Event del network PartyPoker Italia (Gioco Digitale/Bwin), un 100€ da 25mila euro garantiti che ha visto l’affermazione del coach di Pokermagia Domenico Lando, alias “nalnemod” sulla piattaforma. Il siciliano si è imposto su un final table denso di regular, tra cui il collega pokermago Simone “spera91″ Speranza.

Infine, nell’ Explosive Sunday da 30.000€ garantiti il successo va al caldissimo HAARL3Y, che incassa quasi 6mila euro a rimpinguare i suoi già notevoli guadagni dell’anno.

Ecco i principali final table:

People’s Poker

Super Sunday 100€ NLHE – 20.000€ garantiti (222 entrants)

  1. amu_falliti 4.993€
  2. _Millionar_ 2.930€
  3. LUCESARE 1.760€
  4. stupidfe 1.320€
  5. NICIVIZIO 960€
  6. paky1974paky 740€
  7. byfrancesco1992 550€
  8. monez 490€
  9. dino010981 470€
  10. sarettina_09 450€

Ipoker

Explosive Sunday 100€ NLHE – 30.000€ garantiti (355 entrants)

  1. HAARL3Y  5.993€
  2. BEAVIS1973 4.425€
  3. FrAnKgAllGhEr 3.274€
  4. romellone 2.472€
  5. teamzeus 1.725€
  6. r3shov3 1.367€
  7. MajorT0m 1.044€
  8. Topreg18 718€
  9. Mirabellaisia 488€

PartyPoker Italia

Pokerfest Main Event 100€ NLHE, 25.000€ garantiti (287 entrants)

  1. nalnemod 4.879€
  2. bigmagic 3.456€
  3. 22UGO73 2.531€
  4. Rhhino26 2.092€
  5. teamzeus94 1.756€
  6. velenusu 1.498€
  7. KingBobo32 1.239€
  8. spera91 981€
  9. Fek1982 723€
  10. Piff3r410 490€

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Paolo Iannazzo, il campione ICOOP: “Si può vincere bene con il PLO cash game”

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Per quanto riguarda le ICOOP 2015, Paolo Iannazzo è il campione nel Pot-Limit Omaha. Il professionista siciliano ha infatti conquistato l’evento più ricco e prestigioso in questa disciplina, il Main Event, e lo ha fatto sconfiggendo la concorrenza di 387 avversari, tra i quali comparivano alcuni dei giocatori italiani più esperti con le quattro carte in mano. Il suo successo nel PLO non è arrivato per caso: “aceandajoker” è uno dei regular più preparati del .it sul PLO ed è anche un coach di Pokermagia. Lo abbiamo intervistato per sapere com’è andato il torneo e per scoprire se al giorno d’oggi si può vivere di Pot-Limit Omaha giocando solo sulle poker room italiane.

Ciao Paolo, benvenuto su Assopoker. Incominciamo dal Main Event PLO che hai vinto: com’è andato il torneo? 

Ho chiuso il Day 1 in average, poi ho perso subito una brutta mano nel Day 2 e a quel punto sono stato costretto a giocare solo le starting hand “giocabili”, ritrovandomi a lungo sotto average poco prima della bolla. Poi ho vinto un bel piatto con un combodraw contro un top set e sono risalito. Da lì ho avuto modo di fare sempre più chips avendo più manovra di gioco. Quando ci siamo trovati a tre tavoli left, io ero con gli altri primi cinque nel chipcount, mentre negli altri due tavoli c’erano solo gli short. A quel punto tutto si è ridotto a una sfida a chi era più duro 😀

Ho vinto un 60-40 contro il secondo in chips e mi sono presentato al final table da chipleader con circa il 50% delle chips in gioco. Al tavolo finale ho fatto molta pressione, ho rubato tantissimi bui, ho spinto molto postflop e ho fatto un paio di push al river da vuoto sapendo di avere buone possibilità di farli foldare. Con quello stack, se giochi benino diventa tutto abbastanza facile, soprattutto a quel tavolo finale. “aldinopro” (poi 4°) è stato l’unico che ha provato a combattere la mia aggressività ma gli ho piazzato qualche 3-bet e 4-bet che possiamo definire “educative“. Sono riuscito a limitarlo ed è stato un bene, perché sicuramente tra i finalisti era lui l’uomo da battere.

Ho provato a fare un deal a tre left ma solo per sapere cosa rispondevano i miei avversari e capire se erano scared. In ogni caso, avrei accettato il deal soltanto se fosse stato veramente favorevole per me, anche perché il torneo era giocabilissimo e sentivo di avere edge su tutti. In heads-up con “Ridiculeee” abbiamo provato a discutere il deal ma alla fine, per regolamento, era obbligatorio lasciare 2.000€ al vincitore, quindi abbiamo deciso di giocare. Io partivo in vantaggio in chips e dopo una trentina di mani ho vinto.

A chi dedichi questo bel successo?

Dedico questo braccialetto in primis a me stesso, perché quando ho deciso di imparare il PLO ho rinunciato ai soldi che avrei fatto nel NLH e ho pagato molto caro la transizione. Poi ai miei amici Michele Cacciabaudo, Fabio Albamonte e Loris Culotta che mi hanno seguito e supportato durante il final table.

Cosa intendi quando dici che hai pagato molto caro la transizione? Ti va di raccontarci la tua storia pokeristica?

Il poker è il mio lavoro da diversi anni. Fino al 2012 giocavo principalmente il No-Limit Hold’em cash game ma poi, guardandomi intorno, mi sono reso conto che il field era sempre più difficile e che c’erano sempre più reg. A quel punto ho iniziato a giocare il PLO pensando di fare un investimento: per me è questo il gioco del futuro. Tuttavia, questo investimento mi è costato molto: nel primo anno ho perso tutto il profitto accumulato con il NLH nell’anno precedente. Grazie alla rakeback ho fatto breakeven, ma comunque ho pagato caro questa transizione.

Una sessione di Paolo su Ongame

Una sessione di Paolo su Ongame. Quando il traffico scarseggia c’è anche tempo per scherzare un po’ in chat…

Dopo essere passato al PLO, ho giocato per un anno e mezzo soltanto questa variante, sempre cash game 6max. Giocavo quasi esclusivamente su Ongame, perché c’era molto traffico e riuscivo ad aprire 4-5 tavoli, che secondo me, in questa disciplina, rappresenano il numero massimo per tablare. Su Ongame i blinds erano doppi (2€/2€, 3€/3€ e così via) e all’epoca giocavo tutto quello che partiva dal PLO 100€ fino al 500€, ovviamente anche in base agli avversari.

Ora riesci a vivere soltanto grazie al PLO?

Vivere di PLO sul .it si può fare quasi esclusivamente su Pokerstars.it, massando e possibilmente facendo Supernova Elite. Devi comunque studiarlo tantissimo e conoscere alla perfezione tutti i reg, perché dal PLO 100€ in su sono sempre i soliti a giocare. Se non riesci a exploitare i reg non puoi vincere, considerando il traffico molto inferiore rispetto al NLH. Devo dire che vedo moltissimi leak in quasi tutti i reg di PLO. Dal mio punto di vista, oltre a me, ci sono 5-6 reg davvero bravi, tra cui cito Jackson GenovesiAndrea Carini e Roberto Lombardi. Sul .it, comunque, non ci sono fenomeni del PLO, tutti hanno leak più o meno grossi.

So che prediligi la qualità del gioco al volume, ma hai detto che per molti è necessario fare Supernova Elite per continuare la carriera di poker pro nel PLO. Come cambierà lo scenario dopo le novità al Vip System introdotte da Pokerstars?

Precisiamo che fino all’anno scorso si poteva vivere con il PLO anche su Ongame, perché il field era molto soft e, a parte qualche reg bravino, ce n’erano diversi davvero scarsi. L’alternativa ora è soltanto Pokerstars.it, anche se dal 2016 la rakeback sarà molto più bassa e tutto diventerà estremamente difficile. Tuttavia, non posso dire che sarà impossibile, perché secondo me questi cambiamenti sono fatti per portare molti più fish ai tavoli, quindi il field potrebbe diventare decisamente più soft, considerando anche che magari qualche reg attualmente Supernova Elite potrebbe dedicarsi ad altro.

Che numeri può tenere un top reg del PLO sul .it?

Sugli altri reg non posso aiutarti: so che molti hanno vinto bene in passato e che altri, invece, da un paio di anni tirano avanti solo grazie alla rakeback. Conosco qualche numero di Roberto “robazzo” Lombardi ma ovviamente non posso dirlo. Personalmente non mi va di dire quanto ho guadagnato nello specifico, ma posso affermare che nel 2015, non giocando moltissimo, sto tenendo 20bb/100 solo nel PLO 6max (grazie soprattutto a quanto ho vinto sulle poker room extra-Pokerstars). Sono ovviamente numeri che non si possono replicare nel No-Limit Hold’em.

Cosa pensi degli heads-up sit&go di PLO?

Li ho provati e mi sono sembrati molto EV+, però l’heads-up non è il mio gioco. Dovrei investire molto tempo per diventare competitivo.

paolo-iannazzo

Perché credi che il PLO sia il gioco del futuro?

Nel Pot-Limit Omaha vedo il gioco del futuro soprattutto perché piace molto di più ai giocatori amatoriali, che sono più inclini a capirne le dinamiche e si divertono di più. Nel NLH non puoi giocare tutte le mani, spesso passi ore a foldare tutto, mentre nel PLO le mani giocabili sono praticamente il doppio. È una variante che dà più adrenalina ed è meno noiosa, per questo gli occasionali la amano: non devi stare sempre a foldare, ma puoi entrare in gioco con una frequenza molto più alta.

Pensi che per giocare contro player occasionali sia meglio il PLO o il NLH? 

Dal mio punto di vista di professionista, alla lunga è molto meglio il PLO per giocare contro gli occasionali, mentre sul breve periodo è meglio l’Hold’em. Questo perché nell’Hold’em, quando il fish va all-in spesso lo fa al 10 o al 20%, che sia preflop oppure postflop. Nel PLO invece è tutta un’altra storia: se un occasionale va rotto preflop, è sempre certo di essere almeno al 30%, ma spesso e volentieri sta al 40%. Quando va all-in postflop, è quasi sempre tra il 25 e il 40%. Se pensiamo che gli occasionali non giocano tante mani, ci si rende conto che sul breve periodo nel PLO è difficile far valere il proprio edge sull’equity. Sul lungo periodo, invece, essendo un gioco che va studiato molto in profondità, la superiorità tecnica viene fuori in maniera netta.

Sei anche un coach di Pokermagia: ti va di dare qualche consiglio per i nostri lettori che vogliono approcciarsi al Pot Limit Omaha?

Innanzitutto consiglio vivamente di fare tantissima analisi post sessione e soprattutto riguardare le odds delle varie mani, perché a differenza del NLH, dove puoi memorizzare facilmente le percentuali di showdown nella maggior parte degli spot, nel PLO gli scenari sono svariati e molteplici come lo è il range di oppo.

Ad esempio su un flop **c4* **c5* **p6* in 3-way, quando noi siamo nuts senza protezioni (blockers) sulle scale ed i colori, se ci troviamo di fronte a due mani come **p9* **p8* **c6* **f6* e **ca* **fa* **c7* **p4* siamo solo al 25%. Per questo motivo, mentre nel NLH dopo una bet e un call la mossa più giusta è l’all-in 0 comunque una 3-bet, qui ha molto più senso pot-controllare e leadare turn su una blank, dove le metteremo al 50% piuttosto che al 25%.

Bisogna anche cercare di giocare il maggior numero di mani possibili in posizione, perché se nel NLH la posizione è importante, nel PLO è FONDAMENTALE: sono troppi gli scenari dove ci troveremo a non poter pot controllare fuori posizione e saremo spesso costretti a giocare un po’ al buio. Viceversa, quando siamo in posizione, il range che possiamo rappresentare è molto più vario rispetto al NLH.

Consiglio vivamente di fare molta attenzione anche al bankroll: io triplicherei quello investito nel NLH, sia perché la varianza è decisamente maggiore (io ho swingato 25.000€ in un mese giocando al PLO 1€/2€!) sia perchè è un gioco molto più tecnico rispetto al NLH. C’è tanto da imparare e la strada più semplice e veloce è quella di praticarlo, il tutto abbinato ad un buon coaching.

Per il coaching di Paolo contatta Pokermagia a nicola@pokermagia.com

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Jacopocoach: “Soddisfazione enorme vincere l’ICOOP, ma non chiamatemi pro!”

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Tra i tanti protagonisti delle ICOOP 2015 c’è stato anche “jacopocoach”, grinder di Pokermagia che nell’ultima giornata della kermesse targata Pokerstars.it ha messo a segno un colpaccio vincendo il torneo 3-Stack per 13.679€. Scopriamo chi è questo ragazzo di Castiglione del Lago che negli ultimi sei mesi ha intascato più di 23.000€ negli MTT Online .it grazie anche al coaching del Pokermago Simone Ruggeri.

Ciao Jacopo, benvenuto su Assopoker. Raccontaci qualcosa sulla tua carriera pokeristica.

Ciao Assopoker! Come tanti ho subito il fascino del NLH nel 2009 e così le partite natalizie con gli amici a “poker all’italiana” diventarono presto dei sit and go popolatissimi. Da lì il passaggio all’online fu breve. Naturalmente all’inizio ero un fish come tanti altri e perdevo tutto ciò che guadagnavo nelle partite tra amici. Visto il mio carattere, però, scelsi di studiare un po’ il giochino, specializzandomi inizialmente nella modalità sit and go. Solo successivamente mi approcciai agli MTT, nel 2011 circa, e fu proprio a cavallo tra il 2011 e il 2012 che iniziai un percorso di staking. Purtroppo, però, seppur profittevole, ebbe fine dopo pochi mesi causa impegni nella real life, poiché facevo pratica forense.

Successivamente è arrivata Pokermagia. Che peso ha avuto questa scuola di poker nel tuo percorso?

Sicuramente un grande peso. Nei primi mesi di quest’anno ho deciso di tornare a giocare dopo praticamente tre anni di stop, e mi sono subito accorto di quanto il gioco si fosse evoluto in questo arco temporale. Così ho deciso di accettare i consigli di “litos90” (Luca Alunni) e “mclovinj8” (Riccardo Battistoni) e ho presentato la candidatura a Pokermagia. In poco tempo il mio livello di gioco è salito tanto, questo è innegabile, e mi sono tolto diverse soddisfazioni. Per questo motivo, ci tengo a ringraziare in particolare il mio coach Simone Ruggeri per tutto il lavoro fatto in questi sei mesi circa e anche per tutto il lavoro che faremo ancora insieme… Grazie Simo! Visto che ci sono ringrazio anche gli altri “colleghi” Luca “Kalaius” e Luca “lucky8222”, nonché tutti gli altri che nel tempo hanno preso parte a questo progetto dando il loro prezioso contributo.

La caricatura del coach di Pokermagia Simone Ruggeri

La caricatura del coach di Pokermagia Simone Ruggeri

Nonostante tu abbia vinto in media 4.000€ al mese negli ultimi sei mesi, so che non ritieni il poker la tua professione. Ti va di spiegarci cosa fai nella vita e con quali ambizioni giochi gli MTT Online?

Diciamo che non baso la mia vita sul poker anche se comunque ha un ruolo molto importante. Mi definirei un semi-pro perchè il mio vero lavoro è quello di promotore per una grande compagnia assicurativa. Non è facile portare avanti entrambe le attività e infatti per me è principalmente la passione per questo gioco che mi spinge a grindare.

Come fai a giocare fino a notte fonda, andare a dormire per poche ore ed essere pronto per una giornata di lavoro?

Semplice: non dormo! Scherzi a parte, è molto dura ma adoro il poker e quindi riesco a far coincidere tutti i miei impegni. In settimana lavoro dalle 9:00 alle 13:00, vado un’oretta in palestra durante la pausa pranzo, mangio e torno a lavorare dalle 15:00 alle 18:00. A quel punto rientro a casa, faccio lezione con Pokermagia e poi sessione fino a notte fonda, almeno 3 volte a settimana. Sabato dormo tutto il giorno 😀

Passiamo al torneo vinto alle ICOOP: com’è andato?

Il torneo è andato ovviamente bene 😀 Il Day 1 l’ho concluso in vetta (o forse secondo) al chipcount. Mi ero costruito progressivamente lo stack grazie a qualche “tuffo” dei vari avversari e a un cooler a favore. Nel day 2 ho deciso di ridurre il numero dei tavoli per giocare più concentrato, dato che avevo anche il Main Event. In ogni caso, nella fase 40 left il mio stack si è assottigliato avendo pochi spot favorevoli ed essendo card dead, nonché perdendo vari colpi preflop nei quali partivo davanti. La fase pre final table mi vede complice dell’eliminazione di Pier Paolo Fabretti: raise/callo da bottone con K-Q il suo push 14x con A-9 e vado io.

Sono particolarmente soddisfatto di come ho interpretato il final table, dove, pur avendo subito un cooler (JJ vs QQ), ho approfittato di tutti gli spot presentatisi fino alla fase 3 left, dove è stato fatto un deal a dir la verità un po’ travagliato. L’heads-up finale non è durato molto e si è concluso con un coinflip: 55 > AQ. Vincere è stata l’emozione più bella da quando gioco a poker, nonché il premio più succoso.

Ci sono state mani rilevanti che hai giocato contro professionisti noti del poker online .it?

Ci sono stati due spot interessanti con il coach di Pokermagia Andrea “Andryguen” Panarese. In almeno uno dei due sono stato più fortunato che bravo, lo ammetto.

jacopocoach

jacopocoach

Da studente a coach: ti va di riportarceli e farci una breve analisi?

Certo! Nel primo spot eravamo in pre bolla, e “Andyguen” stava aprendo molto e 3-bettando con alta frequenza le aperture degli oppo, limitando in parte il mio gioco. Per questo motivo, quando un avversario ha aperto a 6.900 (su blinds 1.500/3.000) e Andry ha 3-bettato a 14.988, ho deciso di cold-4bettare con A-6 da bottone, sfruttando il mio blocker e immaginando che lui avesse un ampio range di aria visto che stava giocando in maniera molto aggressiva. Ho anche pensato l’altro oppo mettesse dentro solo con QQ+ e foldasse tutto il resto. Dopo il call il board è stato A-J-Q-4-7, sul quale abbiamo fatto check su tutte le street. Lui ha girato K-K e io ho vinto con la mia top pair+weak kicker. In questo caso la mia valutazione era sbagliata ma la fortuna mi ha assistito… In realtà, probabilmente, ho anche perso del valore al river non puntando, considerando che dopo il 3° check era chiaro che fossi avanti.

Nella seconda mano ho una condotta molto differente. Siamo entrambi molto deep (circa 250x) e apro il gioco rilanciando 2x con Q-10 off; Andry chiama dallo small blind. Il flop è J-8-4 rainbow e facciamo check-check. Decido di non c-bettare flop perchè mi aspetto pochi fold e la mia mano può migliorare sulle strade successive. Sul turn 2 che apre un flush draw a quadri, Andry punta 36.000 e io decido di rilanciare a 84.000 over-rappresentando la mia mano ma facendo anche foldare parte del range che a volte può uscire puntando al turn e che ha più equity della mia mano. Per questo motivo non mi limito al call.

Il river è un Asso che migliora anche il suo range, e lui fa check. A quel punto scelgo una size di 2/3 pot che mi piace molto perché sembra a tutti gli effetti una value bet. Alla fine Andry folda dichiarando K-J di quadri. Questa è una giocata un po’ complessa e il bluff può funzionare solo se oppo è bravo e sa quello che fa.

Durante le ICOOP 2015 abbiamo assistito a due eventi con stack multilplo: il 2-Stack vinto da Erion Islamay e il 3-Stack vinto da te. In questi tornei nei quali si ha la possibilità di gestire più stack, utilizzi una strategia particolare oppure li approcci come tutti gli altri?

In genere mi approccio a questi tornei avvalendomi sempre del massimo numero di stack fin dall’inizio. Il motivo è che essere deep mi consente di sfruttare tutta l’edge che posso avere nei confronti degli altri oppo in modo più marcato rispetto che “ricaricando” uno stack alla volta. Al mio tavolo, in ogni caso, tutti avevano adottato questa strategia da subito, quindi non aveva alcun senso non fare lo stesso.

Per il resto la mia strategia di gioco non cambia rispetto gli altri MTT Online, l’aspetto fondamentale rimane sempre il rapporto tra il mio stack e quello degli avversari, oltre alla “profondità” determinata da bui e ante.

Con la vittoria del braccialetto ICOOP hai anche intascato 13.679€. Come cambia la tua carriera pokeristica in seguito a questo big shot? E nella vita di tutti i giorni, ti sei tolto qualche sfizio?

Devo dire la verità, al final table non ero ossessionato dai salti nel payout e penso che questa sia l’approccio più profittevole in quelle situazioni. In realtà, quando nel colloquio di ammissione a Pokermagia mi chiesero se intraprendevo questo percorso per aspettative monetarie, la mia risposta fu “fino ad un certo punto“. Ancora oggi è questa la mia mentalità: come ho accennato in precedenza, avendo anche un lavoro extra-poker che mi piace e mi soddisfa, il mio desiderio principale non è economico, ma legato a un costante miglioramento del mio gioco. Tutto ciò rende il mio approccio al poker più rilassato, e anche nei periodi di bad run non è mai capitato che iniziassi la sessione privo del desiderio di fare bene ed esprimere il meglio che potevo.

Nella real life non mi sono tolto nessuno sfizio… Forse scapperà qualche regalo per me e per le persone a me vicine, sicuramente una cena offerta al mio coach Simone Ruggeri!

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Mandrake shock: “Il No Limit Hold’em ha fatto il suo tempo, serve nuova variante”

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Per tantissimi giocatori italiani è da anni un guru nel vero senso del termine: punto di riferimento, consigliere, motivatore, esperto, amico e persona ultrariservata. Sì perchè Carlo Bordogna, in arte Mandrake, non è uno di quei nomi che si leggono spesso nei reportage: non ama la ribalta, preferisce quasi sempre rimanere dietro le quinte, lasciando spazio ai tanti giocatori e coach che ha letteralmente costruito nel corso degli anni.

Coach fondatore di Pokermagia, Carlo stavolta decide di dire la sua per una ragione ben precisa: la rivoluzione annunciata da PokerStars sul suo vip system segna un po’ un momento di svolta, per il mondo dei giocatori di poker, e così anche Mandrake ha deciso di rompere il silenzio per dare il suo contributo al dibattito.

Carlo Bordogna alias Mandrake, qui al PPTour Campione 2014 (courtesy Albagamma - People's Poker)

Carlo Bordogna alias Mandrake, qui al PPTour Campione 2014 (courtesy Albagamma – People’s Poker)

IL NO LIMIT HOLD’EM? HA FATTO IL SUO TEMPO

“Quello che ha fatto PokerStars è persino tardivo”, esordisce. Ma chi pensa a una sviolinata alla room si sbaglia di grosso o non conosce Carlo, che invece ha una visione ben più ampia, focalizzata sul gioco e sulla figura del giocatore. Più che PS e il suo vip system, il focus di Mandrake è un altro, sintetizzabile in un’affermazione-shock: Il No Limit Hold’em ha fatto il suo tempo!

Gli chiedo ovviamente lumi, che arrivano subito: “Il No Limit Hold’em non è un gioco risolto, ma è in giro da più di 10 anni. In quest’arco temporale il gioco è stato studiato e sezionato quasi in ogni suo aspetto, sono migliorati i software, è stata implementata la GTO eccetera… Inevitabilmente, tutta questa condivisione ha fatto perdere l’equilibrio tra habituee e ricreativi”.

Nella condivisione del sapere rientrano a pieno titolo anche le scuole come Pokermagia, ma per Carlo non sono assolutamente il cuore del problema: “Dicono che abbiamo contribuito a indurire il field? Io dico che abbiamo dato una chance a tanti ragazzi, aiutandoli a costruire qualcosa di importante. Sarei persino presuntuoso a dire che Magia abbia influito nell’indurimento del field, perchè le scuole che hanno fatto la differenza sono quelle americane. I top player come Galfond nei primi anni hanno pensato a stampare soldi, poi hanno iniziato a condividere parzialmente il frutto del loro studio e in seguito questo è diventato un processo progressivo globale.”

Ma il cuore del problema è sempre quello, secondo Bordogna: Davvero qualcuno pensava che dopo 10 anni il No Limit Hold’em sarebbe rimasto una piscina accogliente? Tra studio, condivisione e software che si sono fatti via via più elaborati, si è andati troppo oltre.”

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VUOI SOLO SKILL? VAI A GIOCARE A SCACCHI!

E allora cosa serve? Mandrake ha le idee chiarissime, in merito. “Serve qualcosa che rimescoli le carte, che ridia equilibrio al sistema. Serve un elemento che riporti più varianza, perchè nel poker non può mancare. Se si vuole un gioco di sole skill allora è meglio dedicarsi agli scacchi. Il poker deve essere diverso: è un gioco dove tu vinci al massimo il 60-70% delle partite. Il perdente deve avere la possibilità di prenderti i soldi, e non deve essere una chance remota come è oggi.”

IL GIOCATORE? È COLUI CHE VIVE DI ADATTAMENTI

Il giocatore di poker dovrebbe dunque uscire da quella sensazione di onnipotenza e tornare a fare il suo lavoro, che secondo Mandrake è “riuscire a capire dove risiedono i vantaggi e andare a prenderseli.” Si torna così al discorso del VIP system di PokerStars, che secondo Carlo è “un cambiamento doloroso ma necessario. Il professionista non deve aver paura dei cambiamenti, perchè è uno che vive di adattamenti. Ogni cambiamento che favorisca i giocatori occasionali dovrebbe essere accettato di buon grado, nella misura in cui ristabilirà un equilibrio sostenibile.”

Mandrake si dice dispiaciuto per quelli che dovranno smettere o che perderanno vantaggi avuti fino ad oggi, ma è importante che capiscano che di vantaggi si tratta, e non di diritti acquisiti. In questo senso, Carlo tiene a precisare una cosa: “Mi spiace apparire duro, ma il sogno di diventare Supernova Elite non esiste! Non è un sogno ma un’opportunità, un vantaggio. Una rakeback così alta era un vantaggio ed è stato giusto approfittarne, ora che non c’è bisogna farsene una ragione. Fare il giocatore professionista non è come avere un posto fisso, se cambiano le condizioni devi adeguarti. Così è sempre stato e così sarà sempre.”

NO AI SOFTWARE? CI ADATTEREMO ANCHE NOI

Anche sui software, ovviamente, la posizione di Carlo Bordogna è analoga, perchè se serve ridare equilibrio tra gli abituali e gli occasionali, limitare o impedire l’uso di alcuni software è una cosa da accettare: “Come Pokermagia non può ovviamente far piacere, perchè significherà ristrutturarsi e cambiare diverse cose anche nell’offerta, ma anche noi dovremo adattarci, perchè è giusto che sia così”.

Mandrake non vede neanche grossi pericoli della creazione di un “mercato nero” di software una volta passato il ban, perchè sicuramente il rischio non varrebbe la candela. Ma il punto, anche qui, è un altro: “Se vogliamo giocare dobbiamo accettare di stare alle regole anche se decidono di cambiarle. Io ti posso dire che a Limit Hold’em avevo raggiunto un livello che al No Limit non ho mai neanche sfiorato. E il Limit è morto con l’UIGEA, perchè da allora l’offerta di No Limit è aumentata progressivamente fino ad annientare i tavoli Limit. Una volta che a Vegas i tavoli No Limit avevano raggiunto il 30-40% del totale, iniziai a giocare quelli. Mi adattai, e senza avere mai rakeback.”

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UNA NUOVA VARIANTE, CON PIÙ VARIANZA

La grande esperienza live di Carlo è anche una sorta di traccia per trovare la strada giusta per il futuro: Prima del limit giocavo stud, e prima ancora poker coperto e telesina. Negli anni le tendenze sono cambiate, e ora è tempo che arrivi una nuova variante di poker.

Qualcosa di nuovo e non ancora studiato, che abbia una componente varianzosa e faccia ripartire tutti da zero, possibilmente . Poi saranno i giocatori forti ad adattarsi per primi, prendersi i vantaggi e guadagnare soldi. Come sempre.

Più in generale credo che il No Limit Hold’em non morirà mai, ma c’è bisogno di un nuovo entusiasmo, e se una nuova variante favorisse un nuovo vigore intorno al cash game, ne beneficerebbe tutto il movimento.

Forse l’omaha a 5 carte potrebbe essere un’idea?Ci giocavo ogni tanto 15 anni fa a Parigi, all’Aviation. E ti dico una cosa: allora la partita era dealer’s choice, e indovina cosa sceglievano sempre i giocatori più deboli? L’Omaha5, perchè al ricreativo non piace foldare e lì può giocare molti piatti, magari perdendo ma divertendosi. Comunque, se esiste da tanti anni e non ha sfondato, evidentemente non è quello che serve. Io sarei per qualcosa di completamente nuovo, qualcosa che abbia le caratteristiche che dicevamo e che soprattutto permetta a live ed online di andare di pari passo.”

LIVE E ONLINE A BRACCETTO

Quest’ultima frase mi incuriosisce, così approfondisco: “il live deve tornare ad essere un aspetto inscindibile, perchè al poker non servono solo pescatori ma affluenti. So che in Italia la situazione è intricata, anche se io da tempo dico che vedrei bene delle Gambling Hall.” L’idea di Carlo è che la diffusione di una nuova variante possa costituire un incentivo eccezionale, che aiuti live ed online di essere nuovamente due facce di una stessa medaglia, e da lì magari tornare a parlare di liquidità condivisa.

Gli equilibri attuali del poker verrebbero quasi spazzati via, ma Carlo non è preoccupato, neanche per la sua creatura Pokermagia: “quando la fondai non esisteva neanche il .it e non pensavo che si sarebbe mai arrivati a giocare cash su room italiane, così come non pensavo che una “gabbia” del genere durasse così a lungo. La stretta su rakeback e software sarà dura da digerire neanche per noi, ma ci adatteremo come abbiamo sempre fatto.
Oggi la scuola MTT ha 75 stak/coachati solo in Italia, a cui si aggiungono i 35 ragazzi della filiale brasiliana che giocano su ps.com. Il progetto Spin&go ha al momento 18 allievi e nel 2016 conto di allargare fino a 30. Siamo leader in tutti i settori, lo saremo anche quando arriverà una nuova variante.”

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